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TRANSISTOR ORGANICI E NEURO - INSPIRED




Un’idea che non sia pericolosa, è indegna di chiamarsi idea
(Oscar Wilde)


Non si deve mai aver paura delle proprie idee, anche quando queste sembrano strampalate o deportate pari pari da un film di fantascienza.
Poco più di due anni fa ho voluto scrivere qualche riga su questo blog in merito all’intelligenza artificiale forte argomento a dir poco scottante di per se, senza considerare le implicazioni “da computer scientist” che questo comporta (l’informatica degli anni ’60 è quasi tutta incentrata sulla IA e sui fallimenti). Oggi però le cose sono diverse.
Se qualche anno fa era già difficile pensare di simulare il comportamento del cervello umano oggi, grazie all’avanzare inarrestabile della ricerca e delle nanotecnologie si può cominciare a parlare di emulazione....






Non sono un esperto del campo ma se l’informatica d’allora ha fallito nel tentativo di rispondere a certe domande “semplicemente” per la mancanza di building block che fossero consistenti, oggi non ci si interroga più sul se, ma sul quando.
Francesco, compagno di viaggio in questo avveniristico trip,  mi segnala la scoperta (meglio dire la creazione) di uno di questi mattoni fondamentali.
This organic transistor, based on pentacene and gold nanoparticles and known as a NOMFET (Nanoparticle Organic Memory Field-Effect Transistor), has opened the way to new generations of neuro-inspired computers, capable of responding in a manner similar to the nervous system. The study is published in the 22 January 2010 issue of the journal Advanced Functional Materials
[via http://www.physorg.com/news183373216.html]
Quest’ennesimo tassello non fa altro che accelerare (per quanto possibile) l’idea sui tempi di “realizzazione” della singolarità che mi sono fatto.
Kurzweil (aka zio Ray) ha sentenziato qualcosa come (tassello 1):
We will achieve twenty million MIPs for one thousand dollars in about 2020. By 2030, a one-thousand dollar computer will be one thousand times more powerful than the human brain; by 2050 a one-thousand-dollar computer will equal ten billion human brains
e basterebbe la sola legge di Moore per dargli ragione. Questi nuovi bio-chip non sono da intendersi come strumento atto ad accelerare la creazione di calcolatori ancora più potenti, quando come strumento per migliorare i modelli biologico/matematici alla base degli studi sul funzionamento del cervello umano (tassello 2):
The devices produced have been optimized to nanometric sizes in order to be able to integrate them on a large scale. Neuro-inspired computers produced using this technology are capable of functions comparable to those of the human brain
Creata l’infrastruttura la parola passa alla medicina e alla neurologia (magari coadiuvata dalle foglet) che dovranno creare un modello “funzionante” del nostro cervello da dare in pasto all’hardware e poi ci sarà lo start…e tutta la materia diverrà computazionale 


2025 Upload!


Fonte :  www.freeuser.org

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