di Richard
Lo schiaffo del soldato fa parte di quella categoria di giochi che non necessitano di nessun elemento integrativo, nè di nessun oggetto, solo di persone. Questa sua caratteristica lo ha fatto diventare uno tra i giochi più famosi, di quelli che si fanno per strada con gli amici.
Istruzioni
Occorrente:
Un gruppo di persone
Una vittima che sa stare al gioco...
1 Lo schiaffo del soldato è un gioco molto praticato negli ambienti di leva, ma anche molto praticato per strada ed addirittura a scuola nelle ore in cui manca l'insegnante. Generalmente si propone questo gioco nei momenti in cui è necessario far salire il morale ad un gruppo di persone oppure quando è presente una persona di cui ci si vuole beffare. Scelta la vittima si può iniziare il gioco.
2 Tanto per cominciare il gioco consiste nel fatto che la vittima più la persona che condurrà il gioco andranno sotto, ovvero saranno apparentemente due vittime, le restanti persone si dispongono tutt'intorno a loro due che danno le spalle. Il gioco consisterebbe nel fatto che due persone tra quelle che stanno dietro dovrebbero dare dei ceffoni alle due che stanno sotto e loro dovrebbero indovinare da quale mano proveniva il ceffone. Dico "consisterebbe perchè in realtà non è così che vanno le cose"...
3 Entrambe le vittime dispongono le mani in modo che una coprirà la vista e l'altra accoglierà lo schiaffo. La persona che conduce il gioco si mette un pò distante dalla vittima, poi facendo finta di aspettare a sua volta un ceffone, fa finta di riceverne uno producendo un rumore fasullo dandoselo da solo e immediatamente ne da uno alla vittima affianco. A questo punto tutti quanti dietro fanno un movimento della mano roteando il dito.
Se il conduttore del gioco sarà molto cauto a non farsi scoprire, il gioco può andare avanti per molto tempo prima che la vittima si stufi e l'atmosferà sarà molto molto esilarante. Ti invito però a non esagerare con l'intensità degli schiaffi e di non sfociare nella violenza e nel bullismo. E' un gioco divertente, non lo rovinare.
Fonte : www.saperlo.it
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