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INTERVISTA A BACON
STRALCI DA INTERVISTE
Non bisogna dimenticare la grande bellezza del colore della carne. Bacon
""Una volta avevo acquistato un bello studio dietro l'angolo a Roland Gardens, con una luce perfetta, e l'avevo sistemato cosi' bene, con tappeti, tende e tutto il resto, che non riuscivo a lavorarci. Finii per darlo a un amico. L'avevo fatto troppo grandioso. Mi ci sentivo castrato, perche' l'avevo tirato troppo a lucido e non avevo più il caos...
Un'altra cosa positiva del caos è che posso usare la polvere. Ho usato la polvere dello studio per fare quei dipinti delle dune di sabbia che avevo visto in Bretagna.
E' una fatica pazzesca tirar su tutta quella polvere dal pavimento...con uno straccio l'applicavo sul colore umido; una volta asciugato il colore, la spalmavo come si fa con i pastelli. Il ritratto di Eric alla Tate Gallery, con quel suo abito dall'aria immacolata, è stato realizzato con la polvere.
La polvere sembra essere eterna, la cosa che dura per sempre, cio' che tra l'altro ho notato con grande piacere è che pare non sia per niente cambiata; sembra essere fresca come quarant'anni fa, quando l'ho messa sulla tela"".
""Faccio un abbozzo approssimativo sulla tela grezza con il pennello, solo una vaga traccia, poi mi metto al lavoro in genere usando pennelli molto grandi. Mi metto subito a dipingere, e poi gradualmente l'immagine prende forma. In genere lavoro allo sfondo solo alla fine"".
""Se stai per decidere di far il pittore devi metterti in mente che non dovrai aver paura di renderti ridicolo. Un'altra cosa è essere capaci di trovare soggetti che tu senti fortemente di voler tentare di dipingere.
Sento che senza un soggetto si ricade automaticamente nella decorazione, perchè non hai il soggetto che sta sempre a roderti dentro per uscire fuori... e la piu' grande arte ti riporta sempre alla vulnerabilità della situazione umana.
E poi penso che oggi, per fare il pittore, si debba conoscere, anche solo in forma rudimentale, la storia dell'arte dall'età preistorica ai giorni nostri"".
""Qualsiasi cosa in arte sembra crudele perchè la realtà è crudele. Forse è questa la ragione per cui così tanti amano l'arte astratta, perchè nell'astrazione non si può essere crudeli"".
Sul suo lavoro di ritrattistica: ""Anche nel caso di amici che venivano nello studio per le sedute di posa, li avevo fatti prima fotografare per ricavarne il ritratto, perche' preferisco di gran lunga lavorare su fotografie piuttosto che dal vero. Penso che se l'immagine è lì in carne ed ossa, lì davanti a me, non riesco ad avere la stessa libertà che mi consente l'immagine fotografica... trovo meno inibitorio ritrarre una persona basandomi sulla memoria e su fotografie che vedendola seduta davanti a me"".
Fonte : www.ilsilenzioinfranto.it
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