Essere agli ANTIPODI significa quindi essere all’opposto di qualcosa, di qualcuno, in un altro mondo.
Oggi la società occidentale, quella nata dal capitalismo, colonialismo e imperialismo dilaga a livello mondiale, imponendo l’assoggettamento delle persone e della natura alle sue leggi. Essere agli ANTIPODI vuol dire porsi contro questo sistema; contro, ma non fuori, isolati. Dentro con i corpi insieme alle altre persone a lottare, dentro con la testa a pensare strategie di opposizione.
Fuori da questo sistema con un’alternativa - quella libertaria -; il cervello, il cuore e il corpo che studiano, cercano di capire, sperimentano un mondo di opposizione....
In questo viaggio non ci sentiamo soli, ma sorretti da un passato di esperienze storiche delle generazioni precedenti che hanno lottato nella stessa direzione e per il futuro, dalle aspettative di milioni di persone sparse nel mondo, che soffrono le contraddizioni di questa società e via via divengono coscienti delle prospettive di alternativa al capitalismo.
Dietro le spalle abbiamo generazioni di uomini e donne che si sono ribellate a questo sistema, hanno combattuto per cambiarlo, e nel frattempo hanno cercato di realizzare pezzi di mondi agli antipodi.
Ritornare a quelle esperienze non solo è utile per riflettere sulle prospettive di oggi, ma ci permette di riaffondare nelle nostre radici storiche sulle idee, strategie di intervento, prospettive di cambiamento elaborate negli ultimi centocinquant’anni. Ripercorre le analisi, le esperienze di quanti, ispirandosi a quegli ideali, hanno permesso a noi oggi di poter ipotizzare delle alternative a un pensiero dominante è anche rendere giustizia a quanti hanno lottato, hanno dedicato, a volte sacrificato, la vita per degli ideali ugualitari. Le esperienze del passato sono luce, prospettiva, sicurezza della possibilità del cambiamento, certezza che stare agli ANTIPODI e preparare un mondo diverso è possibile.
Quello che vogliamo proporre col lavoro della rivista è il recupero di questi valori, soprattutto la validità e la necessità dell’analisi materialista della situazione, e l’alternativa libertaria al sistema capitalistico da praticare per ribaltare lo stato delle cose.
Un’alternativa libertaria che porti alla realizzazione di una realtà opposta, agli ANTIPODI di quella attuale, nella quale non ci siano più: la proprietà privata, lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, le guerre, la contrapposizione ad una natura di cui facciamo parte integrante e che va rispettata come ogni essere vivente di questa terra. Allora gli ANTIPODI diverranno quella società libera e di uguali per la quale lavorare.
In coerenza con l'impostazione tendenzialmente monotematica di ogni numero della rivista, questo viene dedicato allo sfruttamento del corpo nell'attuale società dominata dalla mercificazione; vendita di tempo, di sentimenti, di intelligenza, di vere e proprie parti, della vita stessa.
Essere ora agli ANTIPODI può voler dire figurativamente stare a testa in giù nell’altro
emisfero, rispetto alla società dominante; ma in un mondo rotondo dipende da che punto si guarda la realtà per definire chi sta a testa in giù.
Guardata da un’altra angolazione, stare agli ANTIPODI vuol dire avere i piedi ben radicati nella realtà che si desidera rispetto a un mondo che sta a testa in giù e ha perso la capacità di ragionare correttamente. Cominciamo a vedere la realtà da questo punto di vista, può essere utile per il cammino verso il cambiamento della realtà economica e sociale che vogliamo costruire.
La Redazione
Fonte : www.fdca.it
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